mercoledì 1 dicembre 2010

Fila F 13

Primo post ufficiale Made in Italy (che vabè, dal 2007 è Made in Korea), uno dei brand più rappresentativi delle sneakers del nostro paese, che (fortunatamente) è presto entrato nel business mondiale, americano in particolare, acquisendo design (fortunatamente) non prettamente italiani. C'è da dirlo, abbiamo la cucina, abbiamo le città storiche, abbiamo la Ferrari, abbiamo la mafia, ma in fatto di scarpe da basket è meglio che lasciamo spazio a chi le sa fare. La Fila, insieme a qualche sporadico caso Diadora e forse Lotto (dico forse), è l' unico brand nostrano che è riuscito a tirare fuori scarpe da basket interessanti. Quelle che vi presento oggi sono le F 13, un classicone, uscito verso la fine degli anni 80, che tanti di voi avrano già visto in giro, soprattutto negli anni '90 in cui hanno spopolato trà i giovani. E' un modello che nasce in versione "high" e in versione "low". La versione high era diffusa per lo più come scarpa per il basket, ma anche per la palestra in genere; la low è stata (oggi lo è un pò meno) spesso apprezzata come scarpa da "passeggio" in quanto veniva prodotta anche in colorazioni sul marrone, che ricordavano un mocassino. E' a mio giudizio una scarpa fantastica, semplice, pulita, senza troppi fronzoli, forse la più bella del marchio insieme alla M Squad (ne parleremo...). Oggi la Fila in Italia ha pochissimi punti vendita, concentrati soprattutto al nord, mentre negli USA è un marchio tutt' ora in voga, in particolar modo nell' ambiente hip hop.

lunedì 29 novembre 2010

Adidas Superstar - Pro Model


Questa scarpa è storia. Dal 1969 (anno in cui è stata messa sul mercato) ad oggi è probabilmente il modello più venduto in assoluto dalla mega industria tedesca, e anche quello che ha influenzato di più di tutti il design delle sneakers. Tutti generalmente ricordano il modello "classico", il più popolare, ovvero la versione low, quindi la Superstar, ma c'è anche il modello high ovvero la Pro Model. Quest'ultima  è nata come scarpa da basket, di pari passo con le Converse Chuck Taylor All-stars, infatti in quegli anni praticamente tutta l' NBA la indossava, e la sua particolarità era il fatto che avesse la punta in gomma a forma di conchiglia che era un tutt'uno con la suola, particolare dal quale sono nati i soprannomi "shelltoe", "shell shoes" e "shell tops". Negli anni a venire sono uscite dai campi da basket e sono entrate nella vita di tutti i giorni, diventando così una moda, che è stata portata al suo apice negli anni '80 da un gruppo del Queens (NYC) che ha fatto la storia della musica rap: i RUN DMC. Joseph, Darryl e Jason indossavano le Superstar praticamente sempre, e la loro caratteristica era indossarle senza lacci con la linguetta completamente in vista che usciva fuori, oppure con i "fat laces", lacci particolarmente spessi. Nel 1986 pubblicano il singolo "My Adidas" nell'album "Raising Hell", che parla appunto della loro passione per queste scarpe: le Adidas Superstar diventano un'icona della cultura hip hop. Dal 1969 ad oggi ne sono usciti decine e decine di colori ed edizioni: la serie delle squadre dell' NBA, quella di star wars, quella del Wu Tang Clan, di Flexmaster Dee, la "35th anniversary" (suddivisa in "Consortion series", "Anniversay series", "Music series", "Expression series" e "City series")...giusto per dirne alcune. Nel mondo dello spettacolo le Superstar sono state indossate da tutti e nelle occasioni più disparate, film, videoclip, apparizioni tv, esibizioni live ed addirittura nel videogame Grand Theft Auto.

giovedì 25 novembre 2010

Reebok Shaqnosis

Gli anni '90, soprattutto la metà, per la Reebok sono stati gli anni d'oro in fatto di design di scarpe da basket "signature" (e non), in quanto tutto quello che è venuto dopo, a mio modesto parere, a bellezza e ad aggressività non ci si avvicina nemmeno. Voglio inaugurare il primo post del marchio britannico con le Shaqnosis, il modello, insieme alle Kamikaze 2 di Shawn Kemp (di cui avremo modo di parlare), più pazzo e stravagante di sempre. E' il quarto modello della serie Shaq disegnata per Shaquille O'Neal, che dal '92 al '96 è stato il punto forza degli Orlando Magic (29,4 punti a gara) a coppia con Penny Hardaway. Sono uscite sul mercato nel 1995 e, a differenza di altri modelli della linea, non hanno nè la tecnologia "Pump" nè la "Insta Pump", ma la "Hexalite", analoga alla "Air" della Nike, ma visibile nella maggior parte dei casi solo nella suola e non lateralmente; chiaramente il nome Shaqnosis è dettato dal design costituito da una serie di forme ellissoidali che ricordano le texture ipnotizzanti. Credo che sono state prodotte solamente nella colorazione bianco/nero. Non ne esistono riedizioni, in giro si trova solo chi si vende le originali dell'epoca, e stanno tra i 200 e i 300 euro. Una curiosità su questa scarpa è che è stata indossata da Will Smith in una delle scene del film "Men in black". Una curiosità invece su Shaquille O'Neal, che non risulterà così incredibile a chi lo conosce bene, è che la sua taglia di scarpe americana è 22-23, che in europea corrisponde all'incirca ad un 55.

lunedì 22 novembre 2010

Nike Air Jordan V

Ho deciso di inaugurare questo blog con il modello di Nike Air Jordan e di scarpa da basket che io preferisco in assoluto: le Jordan V (5) ovvero il quinto modello della lunga saga. La prima edizione è del 1990 (febbraio per la precisione), anno in cui Michael, già giocatore dei Chicago Bulls, vinse il suo quarto "scoring title" segnando 69 punti contro i Cleveland. Disegnate da Tinker Hatfield, già autore delle precedenti III e IV, ed ispirate (secondo voci di corridoio) al design del WW2 Mustang, un aereo da combattimento su cui erano disegnati nella parte laterale anteriore dei denti di squalo, che ritroviamo sempre sulla parte laterale esterna della scarpa. I colori originali della prima edizione erano 4: White/Black-Fire-Red, Black/Black-Metallic-Silver, White/Grape-Ice-New-Emerald, White/Red-Black23. Successivamente sono state prodotte in altre varianti, come la serie 60 +, dedicata ai colori delle squadre contro le quali Michael segnò oltre i 60 punti in una partita, ovvero Atlanta Hawks, Boston Celtics, Cleveland Cavaliers, and Detroit Pistons; in questa serie ci sono anche delle piccole modifiche estetiche, tipo l'eliminazione della retina laterale in plastica trasparente. Ne è stato prodotto un modello per Derek Anderson, un giocatore degli Heat, che riprende i colori del team di Miami, un pò più basse e con ricamato sul lato posteriore il 5, il suo numero di maglia. Stessa cosa è stata fatta per altri giocatori: Chris Paul, Eddie Jones, Jared Jefferies, Quentin Richardson e Ray Allen, in questo caso senza modifiche fisiche alla scarpa, solo riprendendo i colori della squadra e il numero di maglia ricamato. Vengono tutt'ora prodotti i modelli originali "vintage", qualche altro modello più recente e nella serie Fusion AJF (della quale parleremo più avanti), si trovano quindi facilmente in giro su internet e in qualche store specializzato; i prezzi oscillano di sito in sito, ma sono più o meno uguali, ma occhio ai fake, non fatevi ingannare dai prezzi bassi perchè in giro è pieno di riproduzioni cinesi facilmente confondibili. Una curiosità sulle Jordan V è che erano spesso indossate da Will Smith nel suo storico telefilm "The Fresh Prince of Bel Air".

Presentazione

La fissa per le scarpe ce l'ho praticamente da sempre, da quando alle medie giocavo a basket, ma non essendo al tempo economicamente indipendente chiaramente non ho potuto coltivarla. Passavo ore a sfogliare cataloghi di scarpe, a guardare che modello indossavano Scottie Pippen, Charles Barkley e Dennis Rodman e a disegnare modelli inventati da me; risparmiavo paghette e regali monetari per potermi comperare il paio di scarpe da 100 mila lire che sognavo. Maggio 2009, viaggio a New York: tutto inizia a diventare "grave" più o meno da lì. Chi è malato di sneakers sa bene che ne è una delle capitali indiscusse a livello mondiale, quindi essere lì e camminare per le vie di Manhattan, vedere centinaia di negozi di scarpe, scaffali pieni di AF1 di ogni colore, negozi che espongono Jordan di ogni modello e variazione, vedere gente che cammina per le strade con tutte le scarpe che tu hai sempre sognato di avere ma che nel posto dove abiti non trovi, non fa altro che alimentare il tutto e fomentartlo all'inverosimile. Non sono un vero collezionista nerd, cioè non compro di ogni modello due paia, uno da indossare e uno da bacheca (anche perchè non me lo posso permettere lol), sto semplicemente in fissa per le scarpe da basket, per lo più modelli 90's. Non sono un blogger, non lo sono mai stato, quindi se qualcuno lo leggerà non garantisco la continuità di Perez Hilton nell'aggiornalo.
Probabilmente a volte parlerò anche di altro, tipo di cappelli, abbigliamento o altri accessori. O di dischi. Si, ho anche altre fisse, purtroppo.
Pace.

Simone